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Un tempo davanti al fuoco la veglia era il ritrovo in cui tutte le generazioni condividevano il patrimonio della memoria e l’affabulazione del racconto. Nella sospensione magica della stagione, si pensava che la natura d’inverno sprigionasse forze istintive e magnetiche, che l’invisibile si mostrasse nelle forme della paura e della meraviglia. I racconti procuravano una sorta di estasi che faceva sognare da svegli, creavano varchi con il mondo della follia, degli spiriti, dei morti, delle metamorfosi atterrenti tra uomini e animali.


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