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INDOVINA CHI VIENE A SCUOLA

MARIO DI VITO

COLPIRNE UNO.
Ritratto di famiglia con Brigate Rosse

l’autore dialoga con gli studenti

in collaborazione con l’Istituto Istruzione Superiore Bramante Pannaggi di Macerata

con il patrocinio del Garante Regionale dei Diritti della Persona

QUANDO

5 maggio | 10,30

DOVE

IIS BRAMANTE PANNAGGI

COME

Ingresso riservato agli studenti

PER CHI

I.I.S. Bramante Pannaggi di Macerata

Mario Di Vito: giornalista, scrive per “il manifesto” e “Rivista Malamente”. Collabora saltuariamente come autore con programmi televisivi e radiofonici. Prima del suo ultimo libro “Colpirne uno. Ritratto di famiglia con Brigate Rosse” (2022 Laterza), ha scritto una trilogia di libri noir per Fila 37, un reportage narrativo sul terremoto del Centro Italia per Poiesis Editore e il libro-inchiesta “Nostro Signore dell’emergenza. Dispacci dall’Italia dei disastri sulle tracce di Guido Bertolaso” (Aut Aut, 2021).

Una storia vera incartata in un’altra storia vera. Il caso Peci, un episodio del lungo, sanguinario e, a tratti, malinconico crepuscolo delle Brigate Rosse, ma anche la storia del magistrato che seguì le indagini. Questo libro prova a guardare a quella vicenda e a quegli anni con uno sguardo nuovo, lo sguardo di chi ancora non era nato e che di quelle storie ne ha soltanto sentito parlare in casa, nei ricordi di famiglia o ne ha letto nelle pagine del diario della nonna. È l’inizio di giugno del 1981 e a San Benedetto del Tronto, all’estrema periferia della Repubblica, le Brigate Rosse rapiscono Roberto Peci, fratello di Patrizio, primo pentito della storia dell’organizzazione. Sottoposto a un terrificante ‘processo popolare’, sarà giustiziato poche settimane dopo in un casolare nella campagna romana. Mario Mandrelli, il magistrato che segue le indagini e porta a processo i brigatisti responsabili dell’omicidio, è il padre di mia madre, mio nonno. Attraverso le carte giudiziarie, i giornali dell’epoca, gli appunti finali, i ricordi e i diari di famiglia, emerge il racconto di un episodio di storia italiana e delle sue ombre che si nascondono dietro ogni angolo, malgrado le apparenze. O forse proprio come le apparenze. Il tutto viene visto con gli occhi di chi da queste storie è sempre stato circondato, sentendole raccontare a pezzetti dai protagonisti. E ognuno ha una sua verità, un suo orgoglio da rivendicare, una sua cicatrice da nascondere. L’importante è tenere a mente che si tratta di una storia vera. Che non vuol dire che dentro ci siano solo verità̀. Le bugie, in fondo, non hanno meno valore.