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LOREDANA LIPPERINI
MARIO DI VITO

RIVEDIAMOCI NEGLI ANNI 70

e se per magia ci ritrovassimo, con gli occhi di oggi , a rivivere gli anni 70, come ci sembrerebbero?
Dialogo a due voci tra l’autrice di “La Strada Giusta” e l’autore di “Colpirne uno. Ritratto di famiglia con Brigate Rosse”

a seguire, brindisi con gli autori

QUANDO

6 maggio | 12,00

DOVE

GALLERIA ANTICHI FORNI

COME

Ingresso libero senza prenotazione fino ad esaurimento posti

Loredana Lipperini: giornalista, scrittrice e amatissima voce di “Fahrenheit” su Radio3, scrive per le pagine culturali de “la Repubblica”. Il suo blog “Lipperatura”, è un punto di riferimento per la discussione letteraria, culturale, politica. Tiene un corso di letteratura fantastica alla Scuola Holden di Torino. Oltre ai suoi tanti successi editoriali è anche autrice e narratrice del podcast “Omissis – Graziella De Palo, una storia italiana” (2022) prodotto da RAI3 e distribuito da RaiPlay Sound. Insieme a Lucia Tancredi cura e conduce la rassegna “I Giorni della Merla”, lo spin-off invernale di Macerata Racconta.

Mario Di Vito: giornalista, scrive per “il manifesto” e “Rivista Malamente”. Collabora saltuariamente come autore con programmi televisivi e radiofonici. Prima del suo ultimo libro “Colpirne uno. Ritratto di famiglia con Brigate Rosse” (2022 Laterza), ha scritto una trilogia di libri noir per Fila 37, un reportage narrativo sul terremoto del Centro Italia per Poiesis Editore e il libro-inchiesta “Nostro Signore dell’emergenza. Dispacci dall’Italia dei disastri sulle tracce di Guido Bertolaso” (Aut Aut, 2021).

Alla fine degli anni Settanta, armato del suo registratore, Ernesto gira Francesca scrive libri e gira l’Italia per presentarli. Nonostante alcuni acciacchi dovuti all’età, ama ancora il proprio lavoro che le consente di essere in continuo movimento. La sua vita procede tranquillamente fino a quando, attraversando un sottopassaggio per uscire da una stazione, si trova catapultata nel 1971. Ha di nuovo venticinque anni e la possibilità di rivivere quel periodo con una diversa consapevolezza. Un regalo o una condanna? Francesca sarà costretta a prendere una difficile decisione: scegliere il presente o continuare a galleggiare nel passato. Ne “La strada giusta” Loredana Lipperini dipinge un racconto dai toni surreali, in cui il desiderio di giovinezza si risolve in un perturbante refrain che genera inquietudini.

Una storia vera incartata in un’altra storia vera. Il caso Peci, un episodio del lungo, sanguinario e, a tratti, malinconico crepuscolo delle Brigate Rosse, ma anche la storia del magistrato che seguì le indagini. Questo libro prova a guardare a quella vicenda e a quegli anni con uno sguardo nuovo, lo sguardo di chi ancora non era nato e che di quelle storie ne ha soltanto sentito parlare in casa, nei ricordi di famiglia o ne ha letto nelle pagine del diario della nonna. È l’inizio di giugno del 1981 e a San Benedetto del Tronto, all’estrema periferia della Repubblica, le Brigate Rosse rapiscono Roberto Peci, fratello di Patrizio, primo pentito della storia dell’organizzazione. Sottoposto a un terrificante ‘processo popolare’, sarà giustiziato poche settimane dopo in un casolare nella campagna romana. Mario Mandrelli, il magistrato che segue le indagini e porta a processo i brigatisti responsabili dell’omicidio, è il padre di mia madre, mio nonno. Attraverso le carte giudiziarie, i giornali dell’epoca, gli appunti finali, i ricordi e i diari di famiglia, emerge il racconto di un episodio di storia italiana e delle sue ombre che si nascondono dietro ogni angolo, malgrado le apparenze. O forse proprio come le apparenze. Il tutto viene visto con gli occhi di chi da queste storie è sempre stato circondato, sentendole raccontare a pezzetti dai protagonisti. E ognuno ha una sua verità, un suo orgoglio da rivendicare, una sua cicatrice da nascondere. L’importante è tenere a mente che si tratta di una storia vera. Che non vuol dire che dentro ci siano solo verità̀. Le bugie, in fondo, non hanno meno valore.