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GIOVANNI FLORIS

IL GIOCO

«un giallo, un complotto, una commedia dal ritmo incalzante, un percorso scanzonato ma ricco di cultura tra le pagine, il pensiero e gli autori di un secolo di letteratura.»

introduce Loredana Lipperini

QUANDO

5 maggio | 18:30

DOVE

TEATRO DELLA FILARMONICA

COME

Ingresso libero senza prenotazione fino ad esaurimento posti

Giovanni Floris: giornalista, scrittore e conduttore di talk-show di successo come “Di martedì” in onda su La7 e ancor prima “Ballarò” sui canali RAI. E` stato corrispondente per la RAI dagli USA, e vincitore di numerosi premi tra cui Saint-Vincent, Premiolino, Flaiano, Guidarello e Elsa Morante. “Il Gioco” (Solferino 2022) è la sua ultima fatica letteraria con la quale si cimenta in un giallo che ha come sfondo l’universo letterario. Tra le altre pubblicazioni per Solferino ricordiamo: “Ultimo Banco” (2019) e “L’Alleanza” (2020). Per Rizzoli ha pubblicato tra gli altri:  “Monopoli” (2005),  “Risiko” (2006), “Mal di merito” (2007),  “La fabbrica degli ignoranti” (2008), “Separati in patria. Nord contro Sud: perché l’Italia è sempre più divisa” (2009), “Zona retrocessione. Perché l’Italia rischia di finire in serie B” (2010), “Decapitati. Perché abbiamo la classe dirigente che non ci meritiamo” (2011), “L’invisibile” (2019). Per Feltrinelli:  “Il confine di Bonetti” (2008) e “La prima regola degli Shardana” (2016), con il quale ha vinto il Premio Internazionale Capalbio Piazza Magenta 2016 – Sezione Letteratura e giornalismo televisivo.

Quando Rossella Catrambone, studentessa modello, scompare, è inevitabile che i sospetti si appuntino sui due ripetenti bulli dell’ultimo banco: Mansur detto Momo, italiano di seconda generazione, e Francesca, colonna dell’estrema destra del quartiere periferico di Torre Bruciata. I sospetti della polizia, si intende, ma non quelli del loro professore di lettere, Paolo Romano, che decide di aiutarli a scoprire la verità (e a restare fuori dalla galera). Ma i giorni passano, la ragazza non ricompare e si accumulano indizi inquietanti quanto stranamente letterari: una pista porta a Edgar Allan Poe, una a Giordano Bruno, una ai surrealisti… intanto, il professor Pastore, il complottista della scuola, è convinto che la chiave di tutto sia nascosta nei sotterranei del Vaticano e, quel che è peggio, lo dice in televisione. È solo l’inizio di una pericolosa caccia al tesoro a cui i tre saranno costretti a giocare in compagnia di strani alleati: una preside favorevole alle droghe sintetiche e un bibliotecario ex criminale. Li salveranno i libri, o sono proprio le parole a uccidere? Un giallo, un complotto, una commedia dal ritmo incalzante, un percorso scanzonato ma ricco di cultura tra le pagine, il pensiero e gli autori di un secolo di letteratura: questo romanzo multiforme è in se stesso un gioco. Libero, appassionato e imprevedibile, perché i libri non finiscono mai di sorprendere.