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GIORGIOMARIA CORNELIO
ADRIANO ERCOLANI
GIUDITTA CHIARALUCE

LA SPECIE STORTA.
MOSTRO E IMMAGINAZIONE

Sta scritto: «ciò che è storto non può essere
raddrizzato». Un dialogo intorno al “mostro” che abita l’immaginario poetico e filosofico in ognuno di noi.

QUANDO

4 maggio | 18,00

DOVE

AUDITORIUM
BIBLIOTECA MOZZI BORGETTI

COME

Ingresso libero senza prenotazione fino ad esaurimento posti

Giorgiomaria Cornelio: poeta, regista, curatore, redattore di «Nazione Indiana», ha co-diretto la Trilogia dei viandanti (2016-2020), presentata in festival e spazi espositivi internazionali. Suoi interventi sono apparsi su «Doppiozero», «Il Tascabile», «Antino-mie», «L’Indiscreto». Ha vinto il Premio Opera Prima con la raccolta La Promessa Focaia (Anterem, 2019). Per Luca Sossella Editore ha pubblicato La consegna delle braci. Cura il progetto Edizioni Volatili.

Adriano Ercolani: è filosofo mistico e goliarda impenitente. Si occupa da oltre vent’anni dei rapporti tra cultura occidentale e orientale. È tra i fondatori deI movimento internazionale Inner Peace, collabora al progetto filosofico Tlon e pubblica regolarmente interventi e approfondimenti su numerose testate. Tra le sue collaborazioni: L’Indiscreto, Linus, Linkiesta, Repubblica-XL, Singola, Nazione Indiana Minima&moralia e Il Fatto Quotidiano.

Giuditta Chiaraluce: è una disegnatrice marchigiana che negli ultimi anni ha accompagnato il lavoro creativo a quello culturale e politico, collaborando con artisti, case editrici, e dando vita con altri a un piccolo festival comunitario di poesia, “I fumi della fornace”. Artista dal segno lirico-ribelle, dal tratto grafico essenziale dallo stile a china e a tinte pastello, il suo mondo è composto da un ampio animalario fantastico fatto di pipistrelli, cervi volanti che scalano il cielo, leprotti scattanti e asini malinconici, mentre le sue esili figure umane hanno sempre forti sembianze di gioiosa e terrestre vitalità ed eleganza formale.

Sta scritto: «ciò che è storto non può essere raddrizzato».
Raccolti in questo libro sono versi come fossili di rivolta, favole scampate al diluvio, crociate di fanciulli.
Attraversando la memoria dei nati di contro, Cornelio ribadisce che i corpi negati e i corpi estinti vanno restituiti al mondo che viene.
La “specie storta” è quel movimento immaginativo che propone
non una ginnastica di raddrizzamento, ma un’ulteriore postura della valanga. Il libro è arricchito dalle illustrazioni di Giuditta Chiaraluce.