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ESPOSIZIONE

LE SFIDE

Collettiva artistica degli studenti dell’Accademia Belle Arti di Macerata
a cura di Paolo Gobbi
con la collaborazione di
Marina Mentoni, Federica Giulianini, Andrea Chiesi

Le sfide, interpretate attraverso le opere degli studenti del corso di pittura dell’Accademia Belle Arti di Macerata.
L’esposizione raccoglie i lavori appositamente realizzati per questa edizione del festival dagli studenti e dalle studentesse del corso di pittura.

INAUGURAZIONE 2 maggio ore 17:00

QUANDO

2-8 maggio | 16:00-20:00
INAUGURAZIONE
2 maggio |17:00

DOVE

GALLERIA ANTICHI FORNI

COME

ingresso libero
senza prenotazione


Gli artisti: 
Francesca Ammaturo | Stefano Dania | Paina Dhanjal | Maria Grazia Favale | Mirjana Milenkoska
Daniela Montedoro | Sofia Paci | Jennifer  Pelucchini | Selene Pierini | Fausto Sacripanti
Alessandro Sallusti | Nicla Scalera | Goliardo Sterlacchini

Passione, Le Ceneri, La conquista dell’orrore, L’Odissea, sono solo alcuni dei numerosi titoli con cui la stampa sta testimoniando, a volte in modo evocativo, la più nefasta e attuale incarnazione del concetto di sfida: la guerra. Certo, quanto sta avvenendo, e la sua divulgazione, non costituisce il tema della nostra mostra, anche perché ideata e pensata ben prima dell’inizio del conflitto in Ucraina, ma è, comunque, inevitabile non essere coinvolti: non è possibile non essere dei testimoni. Non è neanche facile, almeno non sempre, sfuggire alla ostentazione quasi “morbosa”, effettuata dai media (volontariamente o meno), della drammaticità di quanto ci viene mostrato: questo è un problema già conosciuto all’interno dell’informazione, e molto dibattuto, che non deve portarci fuori strada perché nella mostra non ci sono molti lavori (forse solo un paio) che mostrano un certo compiacimento verso un’estetica pregnante di morte. 

Le “sfide” affrontate, come afferma la pluralità dello stesso titolo, sono dunque molte e, ovviamente, individuali. Del resto, l’idea stessa di «possibilità illimitata», che ha caratterizzato in modo positivo gran parte della ricerca artistica dal Novecento in poi, è sempre stata un elemento importante nella formazione espletata in Accademia: formazione che propone una visione in sintonia con il pensiero visivo più recente. 

Alcuni lavori della mostra nascono da elaborazioni di traumi vissuti e/o di lotte (sfide?) ancora in atto, altri da amnesie o memorie da recuperare. I linguaggi espressivi dei tredici autori variano dalla installazione alla pittura, dal disegno alla fotografia, senza essere né estremamente concettuali né esclusivamente oggettuali. La maggior parte di loro si caratterizza per un fare creativo a volte intemperante, un fare premonitore di un futuro incerto, ma proprio da questa assenza di sicurezze, può nascere il percorso verso l’idea centrale della propria vita e della propria ricerca artistica. 

Alcune esposizioni, di un solo autore o collettive, possono essere ripetute in più luoghi e ciò ci permette di accomunare l’arte visiva alla musica: le mostre possono essere viste come delle partiture (di immagini) da rieseguire in più luoghi, da “riascoltare”. Invece, l’esperienza vissuta in questa edizione di Macerata Racconta, sembra più simile alla realizzazione di un grandioso mandala di finissima sabbia inevitabilmente destinato a scomparire, ad essere assorbito nel vuoto del vento: dimostrazione del fatto che nulla è stabile ed eterno. Ma non dimentichiamo che la sabbia può sempre rigenerarsi in nuovi luoghi e forme diverse: questa rigenerazione è vissuta dall’artista stesso, attraverso la sua costante ricerca di nuove esperienze nel tempo. Solo vivendo nuove sfide, egli si cimenta in nuovi racconti e differenti costruzioni del mito.

Paolo Gobbi