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CHIARA VALERIO

COSI’ PER SEMPRE

introduce Francesco Rapaccioni

Per chi non è piú legato allo scorrere del tempo, nulla può mai finire, ma l’eternità e l’immortalità sono due cose diverse. Chiara Valerio in questo nuovo romanzo si immerge nell’immaginario vampiresco per proporre un’inedita sfida tra amore e odio, perché sarà pur vero che l’odio è anche amore, ma dove l’amore cerca passione l’odio chiede vendetta.

incontro valido come formazione per insegnanti ed educatori

QUANDO

6 maggio | 17:30

DOVE

AUDITORIUM BIBLIOTECA MOZZI BORGETTI

COME

ingresso libero
senza prenotazione


Chiara Valerio è scrittrice, traduttrice e collabora con programmi televisivi e radiofonici come “Ad alta voce” e “L’Isola deserta”, trasmissioni di Radio3. 
Ha scritto romanzi e racconti, tra cui: A complicare le cose (Robin 2007), La gioia piccola d’esser quasi salvi (nottetempo 2009), Spiaggia libera tutti (Laterza 2010). Almanacco del giorno prima (2014) è il primo romanzo pubblicato per Einaudi. Per la stessa casa editrice pubblica Storia umana della matematica (2016). Del 2019 Il cuore non si vede (Einaudi), vincitore della 46.ma edizione del Premio Letterario Internazionale Mondello, sezione Opera Italiana e proposto per il Premio Strega 2020 da Jhumpa Lahiri. Del 2020 La matematica è politica, pamphlet sempre edito da Einaudi, così come il suo ultimo romanzo Così per sempre (2022). Ha tradotto Flush di Virginia Woolf (nottetempo 2012) e ha collaborato con «Nuovi Argomenti», «l’Unità», la «Domenica» del «Sole 24 Ore», «Glamour». Da anni cura per Macerata Racconta una sezione di incontri del festival.

L’uomo sulla terrazza è antico quasi come la città che sta guardando. Il suo gatto Zibetto, più nero di tutti i gatti neri, come lui conosce troppe storie. L’uomo è il conte Dracula. Ama la scienza, la fragilità degli esseri umani, e una donna dal viso sempre uguale. Nel 1897 la storia d’amore con Mina Harker non è finita: per chi non è più legato allo scorrere del tempo, nulla può mai finire. Oggi lui sta a Roma, che è una città eterna, e lei vive a Venezia, che è una città immortale. L’eternità e l’immortalità sono due cose diverse, Dracula l’ha capito e Mina no. Sarà pur vero che l’odio è anche amore, ma dove l’amore cerca passione l’odio chiede vendetta. Giacomo Koch è il nome del conte Dracula quando questa storia comincia. Mina Harker, la donna a causa della quale stava per essere ucciso, è sfuggita alla morte, ora si chiama Mina Monroy ed è lei stessa un vampiro. Il loro gatto Zibetto può arrampicarsi anche per dieci piani e porta alle zampe anteriori due vistosi anelli d’oro, per l’esattezza due fedi nuziali. Questa storia, ambientata oggi tra Roma e Venezia, attraversa i secoli e affonda le sue radici alla fine dell’Ottocento, quando il conte Dracula lascia la Transilvania per trasferirsi in Occidente. È allora che ha preso il nome di Giacomo Koch e ha cominciato a interessarsi alla professione medica, ed è oggi che lavora come anatomopatologo all’ospedale Fatebenefratelli. Attraversando la grande stagione delle scienze, Giacomo ha capito molte cose. La prima è che tutto ciò che scorre è nutrimento, non solo il sangue, per quanto il sangue umano rappresenti ancora il suo cibo preferito. Ha capito che non si può vincere la nostalgia per i prodigiosi limiti dei viventi, e che grazie alla forza di gravità ogni uomo e ogni donna contengono l’universo; sa, soprattutto, che quando nei vampiri scorre il sangue essi diventano umani, e come gli umani sono vulnerabili, possono essere ammazzati. Mina, invece, non ha voluto capire altro che sé stessa, ha vissuto gli ultimi sessant’anni insieme a una donna che il Conte ha ucciso – come, in effetti, ha ucciso tutti gli amori della sua vita – e pensa, per punirlo, di dover distruggere l’unica vera grande passione di Dracula: gli esseri umani. Decide, nella Venezia dove tutto scorre, di aprire un salone di bellezza in cui il tempo non scorra più. Dal salone di Mina chiunque entri uscirà uguale a sé stesso. Per sempre. Così per sempre.