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IVAN SCIAPECONI

IL NOME CHE DIAMO AI COLORI

«un appassionato inno al potere dell’immaginazione come cura e punto di vista sul mondo. La vera storia di un incontro destinato a cambiare molte vite, ancor prima della legge Basaglia. »

introduce Luca Pakarov

valido come credito formativo per insegnanti ed educatori

QUANDO

4 maggio | 17,30

DOVE

AUDITORIUM
BIBLIOTECA MOZZI BORGETTI

COME

Ingresso libero senza prenotazione fino ad esaurimento posti

Ivan Sciapeconi: scrittore e insegnante di scuola primaria, a Modena. Il suo primo romanzo, 40 cappotti e un bottone (Piemme 2022) è stato acquistato e tradotto in oltre 10 paesi europei. Sempre con Piemme nel 2023 ha pubblicato il suo secondo romanzo Il nome che diamo ai colori che come il precedente si basa su la storia vera di un incontro destinato a cambiare molte vite. Oltre ai romanzi è autore di libri di narrativa per ragazzi, guide didattiche, sussidi per insegnanti e libri di testo per la scuola primaria. Inoltre, conduce corsi di formazione sui temi della didattica inclusiva, della didattica per competenze, della valutazione, della scrittura creativa e del problem solving interdisciplinare ed è cofondatore di una scuola di scrittura creativa per ragazzi e ragazze.

Ettore è uno dei ragazzi dell’istituto medico psicopedagogico, “Il Giardino”: una struttura come tante nell’Italia della fine degli anni ’60, a metà tra il manicomio e la scuola speciale. Gli ospiti dell’Istituto sono i bambini e i ragazzi che in quel periodo vengono definiti “subnormali” e “irrecuperabili”, tutti accomunati dalla grande povertà. Il Giardino è soprattutto un luogo di violenza, con celle di punizione, letti di contenimento, botte. Al suo interno ognuno cerca di sopravvivere come può. Ettore lo fa attraverso uno sguardo creativo che lo porta a disegnare nella propria mente una realtà diversa. Così, mentre il mondo segue in televisione i primi passi dell’uomo sulla Luna, il ragazzo assiste all’arrivo di un nuovo sorvegliante in apparenza simile a tutti gli altri, ma che nei fatti non ha nulla in comune con nessuna delle persone che Ettore ha conosciuto fin lì. Il nome che diamo ai colori è la storia vera di un incontro destinato a cambiare molte vite. Un sorvegliante che diventa maestro per dare ai giovani reclusi l’opportunità che non hanno mai chiesto, né pensato di avere.