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LORENZO MARONE

SONO TORNATO PER TE

« un amore che attraversa la guerra e rimane intatto nonostante gli orrori che lo mettono alla prova. L’epopea di un ragazzo che difende le proprie scelte e lotta per tornare dalla donna che ama »

introduce Lucia Tancredi

QUANDO

3 maggio | 17,00

DOVE

AUDITORIUM
BIBLIOTECA MOZZI BORGETTI

COME

Ingresso libero senza prenotazione fino ad esaurimento posti

Lorenzo Marone: autore napoletano vincitore di numerosi premi letterari, è tradotto in 18 paesi, collabora con ‘Tuttolibri de La Stampa’ e tiene una rubrica domenicale (I Granelli) su ‘La Repubblica di Napoli’.
Dal 2018 è direttore artistico della fiera del libro di Napoli “Ricomincio dai libri”. Tra i suoi romanzi ricordiamo La tentazione di essere felici  (Longanesi, 2015)18 edizioni in Italia, che ha ispirato il film, La tenerezza di Gianni Amelio; La tristezza ha il sonno leggero (Longanesi, 2016) dal quale nel 2021 è stato liberamente tratto l’omonimo film di Marco Mario De Notaris; Magari domani resto (Feltrinelli, 2017), 8 edizioni; Un ragazzo normale (Feltrinelli 2018); Tutto sarà perfetto (Feltrinelli 2019); La donna degli alberi (Feltrinelli 2020). Per Einaudi ha pubblicato: nel 2020 il saggio Inventario di un cuore in allarme; nel 2022 Le madri non dormono mai e nel 2023 Sono tornato per te.

C’era uno sport che veniva praticato nei campi di concentramento, il pugilato. Piaceva al Führer, piaceva alle guardie naziste che scommettevano sugli incontri, piaceva ai kapò che obbligavano i prigionieri a combattere di notte su ring improvvisati. Sono tornato per te racconta la storia di chi è sprofondato in quell’inferno e ne è uscito aggrappandosi a un ricordo.
Cono Trezza e Serenella Pinto sono due giovani del Sud, cresciuti nella zona del Vallo di Diano, tra Campania e Basilicata. Lui contadino, lei figlia di un artigiano di idee socialiste. Si sono conosciuti che erano adolescenti, aspettano solo il momento di sposarsi. Ma sono gli anni Trenta del secolo scorso, e a mettersi tra loro ci sono i fascisti. Soprattutto Romano, il figlio del podestà. Stufo di subirne l’arroganza, Cono si ribella, compiendo un gesto che la sua famiglia pagherà a caro prezzo. Poi la partenza per il servizio militare, e dopo l’8 settembre 1943 la deportazione in Germania. A tenerlo in vita, saranno la speranza di rivedere Serenella, l’aiuto di un compagno di prigionia dal cuore grande e la sua abilità nel tirare di boxe.
«In quella stanca e sventurata stagione che aveva già vendemmiato, nella quale le foglie a una a una cadevano dai tralci, Cono ripensò al bacio con Serenella quando erano accovacciati sotto le viti. Ma qualcosa dentro di lui gli impedí di lasciarsi spezzare, in testa gli si conficcò l’ordine di non dimenticare, di tenere bene a mente il pianto di Benedetta, gli occhi disperati di sua madre, le urla di suo padre, il volto sfatto di Serenella. Per tutti loro avrebbe resistito, e per lei un giorno sarebbe tornato».