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GIUSEPPE BOMMARITO
MARCO DI STEFANO

NOTTE DI SANGUE

« nella tragica notte del 18 maggio 1977, si consumarono nelle Marche, nelle città di Porto San Giorgio e Civitanova Marche, tre violenti scontri a fuoco, il più grave fatto criminale avvenuto nelle Marche a partire dal secondo dopoguerra »

introduce Paolo Marconi

Con il patrocinio dell’Ordine degli avvocati di Macerata

valido come credito formativo per avvocati

QUANDO

3 maggio | 18,00

DOVE

TEATRO DELLA FILARMONICA

COME

Ingresso libero senza prenotazione fino ad esaurimento posti

Giuseppe Bommarito: avvocato cassazionista, vive e lavora a Macerata, è presidente dell’associazione “Con Nicola, oltre il deserto di indifferenza”, fondata nel 2009 dopo la morte per droga dell’unico figlio, deceduto a 26 anni. È impegnato nella lotta alla droga, all’alcol e al disagio giovanile. È autore di diversi libri: «Un piccolo faro su Nick» (2009), «Fiocchi di neve» (2010), «Sia fatta la tua volontà» (2016), «Adesso Riposa» (2019), «La leggenda del santo ergastolano» (2022) e «Le vittime dimenticate. D’Aleo, Bommarito, Morici: la strage di via Scobar» (2023). Scrive da oltre dieci anni come opinionista sul quotidiano on line “Cronache Maceratesi”, ove si occupa prevalentemente di droga e delle presenze della criminalità organizzata nelle Marche.

Marco Di Stefano: nato a Milano il 28 settembre del 1962, ha iniziato la vita militare nel 1981, arruolandosi come Carabiniere Ausiliario e, dopo aver frequentato l’Accademia Militare di Modena e la Scuola Ufficiali di Roma, ha iniziato la sua carriera di Ufficiale nell’Arma dei Carabinieri durata 41 anni, raggiungendo il grado di Generale di Brigata. Ha comandato vari reparti delle organizzazioni territoriali ed addestrative in tutta Italia e, dal 1995 fino al 2022 ha comandato numerose missioni internazionali delle Nazioni Unite e della Nato in El Salvador, Guatemala, Cile, Gibuti, Somalia, Kosovo, Israele e Palestina. Da ottobre 2022 è in congedo nella riserva dell’Arma dei Carabinieri e si dedica alla sua passione, la geopolitica.

Nella tragica notte del 18 maggio 1977, si consumarono nelle Marche, nelle città di Porto San Giorgio e Civitanova Marche, tre violenti scontri a fuoco, ai quali presero parte, nel volgere di circa quattro ore, dieci militari delle Compagnie Carabinieri di Fermo e di Civitanova e sei pericolosissimi criminali, impropriamente definiti come la banda dei “catanesi”. Il bilancio, in termini di vite umane, fu impressionante: persero la vita due carabinieri e altri due rimasero gravemente feriti, mentre quattro malavitosi furono uccisi e gli ultimi due vennero arrestati e condannati. Si trattò (e ancora oggi è così) del più grave fatto criminale avvenuto nelle
Marche a partire dal secondo dopoguerra. I fatti di cui sopra, che portarono alla concessione di ben tre Medaglie d’Oro al Valor Militare e di due Medaglie d’Argento al Valor Militare (circostanza verificatasi, per un unico fatto d’arme, solo in altri due casi e solo in tempo di guerra), sconvolsero letteralmente l’opinione pubblica a livello nazionale. Eppure, su questa tragica vicenda, nulla è stato mai scritto e oggi i più giovani non ne sanno nulla e quelli che allora c’erano ormai ricordano solo in parte gli avvenimenti nella loro tragica sequenza. Questo libro serve quindi a ravvivare la memoria collettiva di quei terribili avvenimenti, memoria ancora necessaria come esercizio di coscienza e di conoscenza e a tutela della dignità e del sacrificio dei militari caduti.