fbpx

MOSTRA D’ARTE CONTEMPORANEA

GLI ERRORI

« collettiva dell’Accademia Belle Arti di Macerata: gli studenti e le studentesse della scuola di pittura interpretano il tema del festival con le loro originali e suggestive opere»

a cura di Paolo Gobbi
con la collaborazione di Marina Mentoni e Federica Giulianini

Opere di: GIORGIO BALDONI – ROBERTA BIANCHINI – ROBERTO CARBONI – YUSHAN HE – FATMA IBRAHIMI – ALBERT LICCIARDI –  RICCARDO MORIERO – MARIA TERESA POLONI – ALESSANDRO SALLUSTI – CECILIA SEMERARO – ANTONELLA SOLDOVIERI – MONICA TIMPERI – LUCA VIGNONI – CHENG ZONG

in collaborazione con Accademia Belle Arti Macerata

QUANDO

INAUGURZIONE
30 aprile | 17,00

2-5 maggio | 16,00-19,00

DOVE

GABA YOUNG
Via Gramsci, 55

COME

Ingresso libero

“In ogni errore giace la possibilità di una storia”
 Gianni Rodari

Con facilità si può affermare che l’errore sia stato quasi sempre classificato solo in modo negativo in tutti gli ambiti del pensiero e delle pratiche umane. Questa visione invalidante dell’errore ha portato a punirlo, a cancellarlo, attraverso strategie e azioni atte a tale scopo, per gran parte della storia dell’uomo. È solo in epoca moderna, infatti, che il pensiero umanistico ha tentato, e tenta, di ridare una funzione positiva all’errore, a elevarlo a vero e proprio “motore della conoscenza”. Per questo, riferendosi soprattutto alla creazione letteraria e artistica in genere, Rodari affermava che il vecchio detto “sbagliando si impara” doveva essere trasformato in “sbagliando s’inventa”, perché la creatività è incentivata anche dall’errore.

Si rischia di commettere un atto improprio nel voler individuare l’errore nella produzione artistica, perché essa non conosce regole fisse, eterne e immutabili: l’arte è “meta e allontanamento della meta al tempo stesso”, quindi gli errori tecnici o formali presenti (o presunti) nelle opere, sono una parte dell’esperienza creativa che ogni studente/artista vive durante il suo percorso formativo e nella successiva professione. Di conseguenza il processo dell’arte, che si snoda attraverso una continua erranza sia dell’autore che dei fruitori dell’opera, non può prescindere dal fine di incentivare desideri, curiosità e dubbi, fino a giungere ad una rilettura (e riconsiderazione) dell’errore. E molti errori, visibili o meno, voluti o casuali, sono ben presenti nelle opere dei quattordici partecipanti alla mostra, i quali, attraverso lavori pittorici, azioni performative e installazioni, hanno dato plasticità al tema della rassegna 2024 di Macerata Racconta.

Paolo Gobbi