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“Poco meno di ottant’anni fa, nell’aprile 1938, anno XVI dell’Era Fascista, il dottor Ugo Cerletti lanciava una corrente a 110 volt attraverso il cervello di un essere umano. Nasceva così l’elettroshock – o elettrourto, come l’avrebbero ribattezzato in tempi d’autarchia. La cavia era “un uomo sulla quarantina, fermato alla stazione ferroviaria mentre s’aggirava sui treni senza biglietto”. Per via del suo “comportamento enigmatico” e del suo “strano linguaggio”, la polizia fascista lo aveva condotto in clinica, dove lo avevano schedato come schizofrenico.” – Wu Ming Foundation

“Lo spettacolo racconta il rapporto tra elettricità e follia, dai tempi delle streghe fino ai giorni nostri, passando per la Prima Guerra Mondiale, lo studio di Cerletti, le idee di Basaglia, le parole di Lou Reed, Ernest Hemingway, Janet Frame, i documenti d’archivio.” 

Dalla medicina alla letteratura, la malattia è stata affrontata sotto diversi aspetti, quello della follia è stato privilegiato da Alda Merini e Antonin Artaud. Partendo da queste testimonianze, si rifletterà sulla terapia dell’elettroshock come cura per le psicosi. un rapporto terapeutico basato sulla paura, la violenza, l’abuso di potere. Quando è davvero necessario sottoporsi ad una terapia elettro-convulsivante? Quali strutture la praticano? Quali sono gli effetti a lungo termine a livello neuronale e psichico? A queste domande cercherà di rispondere la Wu Ming Foundation al fine di “raccontare storie con ogni mezzo necessario”.

 

Venerdì 4 maggio, ore 22, presso il Cinema Excelsior, Macerata Racconta presenta la Wu Ming Foundation e il primo concerto del festival: Wu Ming Contingent in La Terapia del Fulminel’enigma della follia raccontato attraverso musiche, racconti e testimonianze. La performance artistica sarà portata in scena da Wu Ming 2 (declamazioni), Egle Sommacal (chitarre), Yu Guerra (basso e synth) e Cesare Ferioli (batteria e sampler). 

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