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Sono convinto che il simbolismo nella lirica sia l’unico linguaggio che si leghi alla musica con profonda emotività, perché vicino a quello dei nostri sogni, che sfuggono alla razionalità sublimando dolori nascosti, gioie, ire. – Henning Brockhaus

Henning Brockhaus è regista e drammaturgo, è stato allievo di Giorgio Strehler e suo stretto collaboratore al Piccolo Teatro e al Teatro alla Scala di Milano, per lo Sferisterio di Macerata ha curato la Traviata degli specchi di Verdi. 

Nella storia del teatro d’opera italiano esistono due allestimenti memorabili di Traviata. Quello scaligero firmato da Luchino Visconti nel 1955. E quello ideato da Henning Brockhaus nel 1992 per lo Sferisterio di Macerata. – La Repubblica

Brockhaus innova l’opera tradizionale posizionando al centro del palcoscenico uno specchio monumentale affinché possa rifletterne lo sfondo scenografico. “L’idea nasce proprio dal senso di riapertura della storia nel ricordo di Alfredo – spiega Brockhaus – lo specchio permette un doppio punto di vista sui rapporti tra i personaggi, mette in luce cose nascoste, è un racconto straniato in orizzontale e in verticale” un artificio scenico che sorprende, in modo particolare nel finale, è in quel momento che “lo spettatore, che fino ad allora ha spiato gli eventi, viene trascinato dentro la storia.” 

Vieni alla scoperta della Traviata di Verdi, curata dal regista Henning Brockhaus, in scena nella prossima stagione lirica maceratese. L’incontro con l’autore è in programma giovedì 3 maggio, ore 21.00, presso l’Ostello Asilo Ricci.

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