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«Una sera, a tavola, ti ho chiesto come mi sarei dovuta muovere, un giorno, se avessi voluto scrivere un libro. E tu, con aria apparentemente disinteressata, mi hai detto: “Intanto per scrivere un libro bisogna aver qualcosa da raccontare”. Quella sera la presi come una mancanza di fiducia nei miei confronti. Oggi io racconto la più dura delle storie. La tua.» – Carolina Orlandi

Chi era David Rossi? Cosa si nasconde dietro la morte del responsabile dell’area comunicazione della banca Monte dei Paschi di Siena? Omicidio o suicidio? Come si giustifica il silenzio mediatico sulla sua fine?

A cinque anni dalla scomparsa del manager David Rossi, ancora non si conosce la verità sulla sua morte. Molte le incongruenze emerse dalle indagini, tante le prove non prese in considerazione, inspiegabili gli indizi ritrovati nel suo ufficio.  “Dal 19 febbraio, quindici giorni prima, era cambiato. La banca era nel pieno dello scandalo, dal quale non si sarebbe più ripresa; David non era indagato e non si capacitava del perché fossero arrivati a perquisire la nostra casa. Avevamo scambiato il suo atteggiamento per paranoia, preoccupazione eccessiva e, solo la sera prima, il 5 marzo, ho capito che invece il pericolo era reale: la sua non era angoscia ingiustificata, ma terrore. David era terribilmente spaventato da qualcosa che non poteva dirci. L’ho capito dai suoi occhi mentre mi scriveva su dei fogli di carta che non dovevo parlare con nessuno di lui e del fatto che avevamo le cimici in casa. Non abbiamo fatto in tempo a capire quanto la situazione fosse pericolosa”. Così scrive Carolina Orlandi nel suo ultimo libro Se tu potessi vedermi ora (Mondadori) svelando i retroscena sulla morte del patrigno, precipitato dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni il 6 marzo 2013. 

L’appuntamento con l’autrice è in programma sabato 5 maggio, ore 12.00, presso la Galleria Antichi Forni.

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