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ESPOSIZIONE

MOSTRI IN GIOCO

Collettiva artistica degli studenti dell’Accademia Belle Arti di Macerata
a cura di Paolo Gobbi, Marina Mentoni, Federica Giulianini

le opere in esposizione, nascono dall’idea e dalla volontà degli studenti di fondere il tema del festival (I Mostri) con quello delle celebrazioni del 50° anniversario della fondazione dell’Accademia maceratese.

inaugurazione 2 maggio ore 17,00

in collaborazione e con il patrocinio dell’Accademia Belle Arti di Macerata

QUANDO

inaugurazione 2 maggio | 17,00

apertura ordinaria 2-7 maggio

dalle 16,00 alle 19,00

DOVE

GALLERIA GABA YOUNG
ABAMC – Via Gramsci –

COME

Ingresso libero

Gli artisti:  

Francesca Ammaturo – Roberto Carboni – Stefano Dania – He Yusan – Daniela Montedoro – Miriam Martinez Gonzalez – Riccardo Moriero – Jennifer Pelucchini – Laura Galetti – Selene Pierini – Maria Teresa Poloni – Nicla Scalera – Antonella Soldovieri – Goliardo Sterlacchini

Il “mostruoso”, per essere tale, deve evidenziare caratteri diversi dalla norma, generando sconcerto fino ad arrivare alla paura o al terrore. I mostri sono presenti nei miti ancestrali, nelle religioni e nelle narrazioni letterarie e visive dell’umanità. Può essere definito mostro, in senso figurato, chi possiede un aspetto sgradevole ma, allo stesso tempo, anche chi abbia particolari abilità o qualità molto alte, al di sopra della media; ma essere esaustivi nelle definizioni di questa figura, oltre che arduo, non rientra nei fini della nostra mostra. La stessa parola “mostra”, invece, ci riconduce al mostrare, all’evidenziare qualcosa che può, o vuole, essere diverso, eccentrico rispetto al naturale percorso della vita e tutto ciò è ben rappresentato, appunto, dai lavori degli studenti dell’Accademia qui in mostra: un prodotto dell’arte è sempre un indicatore che devia il nostro sguardo verso un altrove diverso dall’usuale. E dal momento in cui il tema delle celebrazioni del 50° anniversario della fondazione dell’Accademia maceratese è il Gioco, abbiamo deciso di abbinarlo alla tematica della dodicesima edizione di Macerata Racconta i Mostri:perché nel gioco in sé sono spesso presenti figure fuori dal comune. I giovani autori si sono messi in gioco, non solo utilizzando gli schemi dei giochi (scacchi e altri) come fonte iconografica, bensì cercando di creare un rapporto dialettico nell’individuare le eventuali commistioni tra ambiguità ludiche e l’inoltrarsi nel labirinto della propria psiche (il mostro che è in noi). Del resto i giochi, soprattutto nell’era predigitale, sono elaborazioni simboliche che contribuiscono alla “conoscenza e comprensione della vita”. Il gioco, in genere, non è una semplice attività ludica ma anche un insieme articolato che rispecchia la complessità dell’esistenza. Lo sviluppo tecnologico più recente ha certamente messo da parte molti giochi che, attraverso le  loro primitive “costellazioni di forme, segni e colori” favorivano comunque lo sviluppo della naturale curiosità, a favore di strumenti sempre più interattivi, ma la cui dipendenza può diventare asfissiante. Nonostante le eventuali derive quasi maniacali di certi giochi, il gioco rimane