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LICIA TROISI

MOSTROLOGY
piccola storia dei mostri tra sogni e incubi

che mondo sarebbe senza mostri? Meno pauroso, forse, ma certo meno ricco e persino meno bello. La nostra vita si gioca tra due opposti: la paura e il desiderio di essere diversi. Il mostro incarna questa dicotomia.

introduce Lucia Tancredi
interviene Edilio Venanzoni

in collaborazione con l’Associazione Cosmica e il festival FantaMacerata

QUANDO

6 maggio | 18:30

DOVE

TEATRO DELLA FILARMONICA

COME

Ingresso libero senza prenotazione fino ad esaurimento posti

Licia Troisi: scrittrice, appassionata di cinema e fumetti e laureata in Astroifisica, è la regina incontrastata del fantasy italiano. Dal 2018 è conduttrice del programma Terza Pagina, rubrica di approfondimento culturale in onda su RAI 5. Campione di vendite con oltre 700.000 copie, per Mondadori ha pubblicato i volumi delle Saghe del Mondo Emerso, della Ragazza Drago, dei Regni di Nashira, di Pandora,  del Dominio. Sempre per Mondadori ha pubblicato I casi impossibili di Zoe e Lu, mentre per Rizzoli ha pubblicato La sfrontata bellezza del cosmo e ancora la nuova saga delle Guerre del Multiverso. Nel 2022 Per Solferino ha pubblicato Mostrology, piccola storia di mostri tra sogni e incubi. E` anche divulgatrice scientifica e ha pubblicato Dove va a finire il cielo (Mondadori) e La sfrontata bellezza del cosmo (Rizzoli).

Che mondo sarebbe senza mostri? Meno pauroso, forse, ma certo meno ricco e persino meno bello: perché un mostro non è per forza una manifestazione del brutto ma può essere inquietante, perturbante, persino ammaliante (pensiamo alle sirene). Proprio per questo è così capace di atterrirci e insieme sedurci: perché esprime le nostre paure più profonde, ma anche le nostre fantasie più sfrenate. Ciclopi e chimere, basilischi e draghi, demoni giapponesi e animali a più teste: il catalogo è lungo. Licia Troisi si immerge con coraggio in questo universo multiforme e tra esseri mitologici e ibridi, tra leggende metropolitane e fenomeni virali, tra citazioni pop e scoperte dell’antropologia, costruisce una sua personale «mostrologia», una sorta di tassonomia delle creature immaginarie che abitano le nostre culture e la nostra mente. Ci racconta come sono nate e perché, a quali bisogni rispondano, in quali modi queste proiezioni dell’immaginazione ci aiutino a vivere nel mondo reale. I mostri, infatti, sono con noi da sempre proprio perché parlano di noi e sanno dirci, a volte, più di ciò che vorremmo sapere. Come in uno specchio, ci mettono di fronte a ciò che consideriamo bello o brutto, ordinario o spaventoso, buono o cattivo, a ciò che siamo e a ciò che temiamo. Si muovono sulle nostre gambe per raggiungere i nostri limiti. E, forse, per aiutarci a superarli.