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CONCITA DE GREGORIO
ERICA MOU

UN’ULTIMA COSA

reading teatrale
in forma di immaginarie orazioni e invettive, le testimonianze di straordinarie donne, forse arrivate troppo presto rispetto ai tempi, alle convenzioni, alla società.

incontro valido come formazione per insegnanti ed educatori

QUANDO

4 maggio | 21,15

DOVE

TETARO LAURO ROSSI

COME

Ingresso con ritiro obbligatorio del biglietto gratuito presso:

  • la biglietteria dello Sferisterio in Piazza Mazzini
    da sabato 29 aprile
    Orari di apertura della Biglietteria
    dal martedì al sabato ore 9-12 e ore 17,30-19,30
    info 0733230735
  • in Teatro il giorno dell’incontro a partire dalle ore 17,00 fino alle ore 19,30

Concita De Gregorio: è una giornalista, scrittrice,conduttrice televisiva e radiofonica. Editorialista di “La Repubblica” e condttrice della trasmissione giornalistica “In Onda”, su La7. Il suo ultimo libro “Un’ultima cosa” (Feltrinelli 2022) raccoglie, in forma di immaginarie orazioni funebri e invettive, le testimonianze di straordinarie donne, forse arrivate troppo presto rispetto ai tempi, alle convenzioni, alla società. Da questo libro ha tratto uno spettacolo teatrale con cui ha girato l’Italia e nel quale è lei stessa ad incarnare quelle donne.

Erica Mou: è una cantautrice pop-folk italiana nata e cresciuta in Puglia.
Vincitrice del Premio della Critica al Festival di Sanremo 2012.
Candidata ai David di Donatello per la migliore canzone originale nel 2014. “Nel mare c’è la sete” è il suo romanzo d’esordio, pubblicato nel 2020, e tradotto in Inghilterra in primavera 2022 con il titolo “Sete di mare”. Attualmente vive a Tolosa, in Francia, e ha appena pubblicato il suo sesto album in studio “Nature”.

“Questa è una storia che comincia molto lontano. Non so nemmeno io quando ho iniziato a sentire le voci delle donne che parlano qui”, scrive Concita De Gregorio in apertura di un caleidoscopio di canti femminili. È un coro il libro che avete fra le mani. Donne che prendono la parola per l’ultima volta e dicono di sé senza lasciare diritto di replica. Donne che l’autrice ha sfiorato dal vivo ancora bambina, come Dora Maar, oppure adolescente, Amelia Rosselli, o via via crescendo, incontrandole senza riconoscerle e cercandole dopo nelle loro opere: Carol Rama, Nise da Silveira, Vivian Maier, Silvina Ocampo, Maria Lai, Lisetta Carmi e altre ancora. Non tutte sono così conosciute, potevano essere strade maestre, sono rimaste spesso vicoli ciechi. Messe al bando, escluse, lasciate indietro: arrivate troppo presto rispetto ai tempi, alle convenzioni, alla società, hanno rappresentato per il mondo uno scandalo. Ciascuna di loro si alza in piedi al suo funerale per consegnarci, nel congedo, la verità. Un’orazione che è anche un’invettiva: parole incendiate di ironia, di rabbia, di sapienza. Dora è la musa di Picasso, Amelia è figlia di Carlo, Carol è amica di Andy Warhol… sono sempre “qualcosa” di qualcun altro, un attributo. Ombre a cui queste pagine danno luce, restituiscono voce. Concita De Gregorio incarna queste donne, “fonti di eresia, dunque di desiderio e di colpa”, ascoltandole, prendendole su di sé e offrendo loro l’ultima parola. Il filo che dipana è ora un progetto teatrale a cui l’autrice presta corpo in scena. Raccontare la Storia difatti non basta, bisogna raccontare le storie. Averne molta cura.