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Scrittore fiorentino fa parte dell’olimpo della narrativa italiana di genere giallo e noir, dopo un passato da scrittore per ragazzi la sua popolarità arriva nel 2006 con il ciclo di romanzi, editi da Sellerio, dedicati al pensionato Amedeo Consonni che ha come ambientazione un tipico condominio milanese, le famose case di ringhiera e con i quali è stato finalista dei maggiori premi letterari italiani. Sellerio lo inserisce anche in diverse antologie insieme agli altri appartenenti della sua nutrita e straordinaria compagine di giallisti come Camilleri, Malvaldi, Manzini e Robecchi. “Commedia nera n. 1” è la sua ultima fatica letteraria con la quale abbandona – ma solo per il momento – la casa di ringhiera e ci fa entrare questa volta in un appartamento dando vita a una nuova serie. Una serie che sarà agrodolce, ironica e cattiva alla sua maniera, in cui mescola e cita con sapienza i generi letterari prendendo di mira vezzi e malcostumi che intossicano le nostre cronache mondane e culturali.

Un romanzo brillante e cinico. Una satira dei costumi sociali in cui l’autore inverte gli stereotipi maschili e femminili. Una nuova serie spietata e agrodolce.

Un legame coniugale opprimente, un doppio vincolo, una prigionia psicologica che si trasforma inevitabilmente in una vera prigione dalla quale l’unica evasione possibile è il delitto. La storia narrata in questo romanzo potrebbe essere alla Patricia Highsmith, una relazione angosciosa che corre indissolubile verso l’abisso che aspetta. Solo che Recami ne fa una commedia nera, in cui si irride la morte perché la si teme, finché è la morte beffarda a prendersi gioco di tutti.
La coppia: Antonio Maria Cotroneo, titolare di una avviata sartoria di famiglia, e Maria Antonietta, una prorompente bellezza ammirata da tutti. Ma questo durante il fidanzamento. Poi il matrimonio; e il corso dei rapporti reciproci spinge lui a seppellirsi in casa e lei a esercitare una tirannia sempre più assoluta, quasi sadica: come un maltrattamento familiare al femminile. Prepotente, virilmente razionale e violenta, infedele in modo provocatorio, pronta a chiudere ogni spiraglio di vita in una claustrofobia di una parte sola, quella del marito, mentre lei, la moglie, è impegnata in una vita professionale gratificante o addirittura prestigiosa. In questo rovesciamento paradossale degli stereotipi maschili e femminili di un malmatrimonio, cosa può fare Antonio Maria? Uomo «dilaniato, dimidiato, diviso, tra un essere pensante e razionale e un essere emotivo e attanagliato dalla paura», escogita prima fughe, poi piccole vendette, infine progetti omicidi, cervellotici esorbitanti e fallimentari quanto quelli del Coyote dei cartoni con cui ama identificarsi. Ma cosa succede a stuzzicare la morte?
Con Commedia nera n. 1 Francesco Recami inizia un ciclo centrato sui più correnti incubi sociali, con una struttura narrativa a teatro boulevardier, a commedia mondana, per divertire, cioè letteralmente per deviare i loro fantasmi, deformarli attraverso la comicità dell’equivoco e il paradosso del rovesciamento del buono con il cattivo.