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Bracalente

LA SIGNORINA ELSE

… chi piangerà per me quando sarò morta?

primo attraversamento

con Meri Bracalente e Giuliano Bruscantini

scenografia Frediano Brandetti

regia Andrea Fazzini

in collaborazione con Officina Universitaria – Unifestival

‘La signorina Else’ è una lettura scenica (intesa come attraversamento drammaturgico del racconto) tratta dall’opera omonima del 1924 di Arthur Schnitzler, uno dei primi autori ad occuparsi in maniera così ‘endoscopica’ e viscerale del tema della violenza sulle donne – una violenza sottile, sociale, patriarcale, una violenza di ‘costume’, strisciante, che vede protagonista un’adolescente schiacciata da  responsabilità più grandi della sua età.

E’ anche uno dei primi esempi di utilizzo in letteratura del flusso di coscienza come tecnica narrativa.  Mai forse un altro narratore moderno era riuscito a fondere il monologo interiore, la fantasticheria, l’azione e il dialogo (e perfino la musica, nella scena culminante) in una simile intimità, dove ogni elemento è il fremente rovescio dell’altro.

Un’introspezione umana e psicologica, spesso messa in relazione alle coeve sperimentazioni psicoanalitiche, data anche la fitta corrispondenza tra Schnitzler e Freud.

Non meno della Molly Bloom di James Joyce, Else si offre a noi dall’interno nelle sue minime oscillazioni psichiche, che affiorano con quella velocità mentale che la prosa quasi mai riesce a catturare. Ma – e questo è il più azzardato, il più felice artificio di Schnitzler – al tempo stesso la contempliamo dall’esterno e la sua presenza si impone a noi come quella di un’antica eroina.

Il Teatro Rebis lascia affiorare dal testo i momenti meno descrittivi, quelli più emozionali e visionari, tratteggiando la geografia di un’anima che impercettibilmente, ma anche ineluttabilmente, scivola verso un abisso tragico, con onirica leggerezza.

Entrando e uscendo dal personaggio, l’attrice Meri Bracalente darà voce alle fragilità, alla trasparenza trafitta di una giovane donna vittima di un gioco adulto che con superficialità e cinismo ne spegne il la grazia.

Il cantante Giuliano Bruscantini, con una tessitura vocale spezzata e minimale, farà da contrappunto ipnotico al precipitare degli eventi, dialogando con la voce interiore di Else, con le sue speranze e le sue incrinature.