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IVAN SCIAPECONI

40 CAPPOTTI E UN BOTTONE

introducono Mauro Gentili, Francesco Rocchetti

Una storia vera, luminosa, inedita e sorprendente. Uno squarcio di ottimismo nell’orrore della Shoah. Una storia che ci sfida a non perdersi nell’indifferenza. Un esordio narrativo splendente, il libro italiano più conteso alla Fiera di Francoforte, venduto in oltre 10 Paesi europei.

incontro valido come formazione per insegnanti ed educatori
in collaborazione con
ANPI Comitato Provinciale di Macerata

QUANDO

7 maggio | 16:30

DOVE

GALLERIA ANTICHI FORNI

COME

ingresso libero
senza prenotazione


Ivan Sciapeconi: scrittore e insegnante di scuola primaria, a Modena, è autore di guide didattiche, sussidi per insegnanti, libri di testo per la scuola primaria. E’ autore anche di libri di narrativa per ragazzi. Conduce corsi di formazione sui temi della didattica inclusiva, della didattica per competenze, della valutazione, della scrittura creativa e del problem solving interdisciplinare. E’ cofondatore di una scuola di scrittura creativa per ragazzi e ragazze. Il suo esordio con la forma romanzo, 40 cappotti e un bottone (2022), è stato il libro italiano più conteso alla Fiera internazionale di Francoforte, tanto da essere acquistato e tradotto in oltre 10 paesi europei.

Estate 1942. Alla stazione di Nonantola, in provincia di Modena, scendono quaranta ragazzi e bambini ebrei. Sono scappati dalla Germania nazista grazie all’organizzazione di Recha Freier e, con i loro accompagnatori, stanno cercando di arrivare in Palestina, ma la guerra li ha costretti a continui cambi di direzione: prima la Croazia, poi la Slovenia, ora l’Italia. A Nonantola vengono sistemati appena fuori dal paese, a Villa Emma. Sembra che il peggio sia passato. Ci sono lezioni, assemblee e i più grandi imparano mestieri che un giorno potrebbero essere utili. Tra i ragazzi e le ragazze di Villa Emma c’è anche Natan, che inizialmente vede tutta questa attenzione con sospetto. Bruciano ancora il ricordo del padre trascinato via nella notte, l’addio della madre e del fratello più piccolo. Eppure, a Villa Emma non ci sono stelle gialle da appuntare al cappotto, né ghetti, né retate nella notte. Sembra di essere in un mondo completamente nuovo, dove i contadini portano cibo, il falegname i letti, dove ognuno può fare la propria parte. Con l’otto settembre del 1943, però, a Nonantola iniziano ad accamparsi le truppe naziste e per i ragazzi di Villa Emma c’è una nuova fuga da organizzare. Questa volta non sono soli, però, questa volta hanno un intero paese a lottare per loro.