
DANIELE MENCARELLI
BRUCIA L’ORIGINE
L’illusione di rinnegarla
Un nuovo romanzo dello stesso autore dei bestseller Tutto Chiede Salvezza e La casa degli sguardi.
« Gabriele è uno che ce l’ha fatta. Ha realizzato il suo sogno. Eppure, una volta realizzato, il sogno non dà la felicità attesa »
introduce Francesco Rapaccioni
QUANDO
29 aprile | 18:30
DOVE
AUDITORIUM
BIBLIOTECA MOZZI BORGETTI
COME
Ingresso libero senza prenotazione fino ad esaurimento posti

Daniele Mencarelli: scrittore e poeta, i temi della sua poetica si fondano sui grandi interrogativi dell’esistenza, sempre incarnati dentro elementi di vita reale. Presente in varie antologie poetiche e riviste letterarie, si è occupato per molti anni di Fiction per la Rai. Con il suo primo romanzo La casa degli sguardi ha vinto i premi Volponi, Severino Cesari e John Fante. Nel 2020 pubblica Tutto chiede salvezza, vincendo il Premio Strega Giovani, dal quale viene tratta l’omonima serie Netflix che riscuote grande successo. Tra gli altri titoli, tutti pubblicati con Mondadori, ricordiamo: Sempre tornare e Fame d’aria. Sarà per la prima volta a Macerata Racconta con il suo ultimo romanzo Brucia l’origine.

Mencarelli ci offre il quadro appassionante, la tranche de vie, di un quartiere della periferia romana che potrebbe essere una qualsiasi periferia, concreta ed esistenziale, in cui il protagonista coltiva un desiderio di esprimersi che non si appaga mai, un bisogno di appartenenza che non sa come incarnarsi.
Da quattro anni Gabriele Bilancini non tornava a casa. Casa è il quartiere Tuscolano a Roma, dove è nato e vissuto insieme ai genitori, la sorella e una compagnia di amici inseparabili. Oggi Gabriele abita a Milano ed è tra i dieci designer emergenti più quotati al mondo. È uno che ce l’ha fatta: l’esempio perfetto di come si possa essere artefici della propria sorte. A credere in lui e a lanciarlo è stato Franco Zardi in persona, un guru del design mondiale, che ha riconosciuto in Gabriele la grazia del talento. Da quel momento, la sua vita si è trasformata, ha preso a correre a un ritmo frenetico alimentandosi di adrenalina e soddisfazioni, non ultima l’incontro e l’amore con Camilla, la figlia di Zardi. E ora, dopo quattro anni, torna. A casa tutto è rimasto identico, a partire dalla vita dei suoi amici, come se il tempo non fosse trascorso, stesse abitudini, stesse giornate – al posto della scuola il lavoro – che si concludono ai tavolini del bar del sor Antonio. L’abbraccio in cui lo avvolge il suo passato è la cosa più dolce e al contempo soffocante che potesse ricevere e lo costringe a prendere atto della frattura che lo abita. “Si vergogna della sua famiglia, della terra che lo ha allattato. Nel mondo che frequenta ora, quello dei ricchi, la nasconde come si nasconde un peccato. Da una parte le sue origini, dall’altra Milano e il suo presente di alto rango.” Quella che ha spinto Gabriele a disegnare è una passione vera, bruciante, su cui lui ha puntato tutto, uscendone vincitore. Eppure, una volta realizzato, il sogno non dà la felicità attesa. Cura poetica della lingua e potenza dei sentimenti si distillano con stupefacente limpidezza in un romanzo dal ritmo velocissimo.