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ANDREA CANGINI

COCAWEB

introducono
Mons. NAZZARENO MARCONI
ALESSANDRO CAPORALETTI

Una ricerca che indaga il fenomeno dei social, videogiochi, chat e similiari, interrogandosi sugli effetti derivanti dal loro uso eccessivo quali: l’aumento di ansia, stress, depressione, disturbi alimentari e autolesionismo. L’indagine attraversa i testi di Manfred Spitzer, Lamberto Maffei, Alessandra Venturelli, Raffaele Mantegazza, Mariangela Treglia, Pier Cesare Rivoltella, Andrea Marino, Angela Biscaldi, Paolo Moderato, Annunziata Ciardi.

QUANDO

6 maggio | 18:30

DOVE

TEATRO DELLA FILARMONICA

COME

ingresso libero
senza prenotazione


Andrea Cangini, dopo una vita da giornalista culminata nella direzione del “Quotidiano nazionale” e de “il Resto del Carlino”, dalla primavera del 2018 è senatore della Repubblica. In qualità di membro della Commissione Istruzione del Senato, ha promosso l’indagine conoscitiva intitolata “Impatto del digitale sugli studenti, con particolare riferimento ai processi di apprendimento” da cui questo libro trae spunto. Nel 2010 ha pubblicato Fotti il potere, gli arcana della politica e dell’umana natura, frutto di un dialogo con il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga; nel 2014 L’onore e la sconfitta. Politica italiana e guerre perse dal Trattato di pace del ’47 al Fiscal compact del 2012; nel 2018 il volume collettaneo La camicia nera di mio padre. Riflessioni sulla morte della Patria.

Con testi di Manfred Spitzer, Lamberto Maffei, Alessandra Venturelli, Raffaele Mantegazza, Mariangela Treglia, Pier Cesare Rivoltella, Andrea Marino, Angela Biscaldi, Paolo Moderato, Annunziata Ciardi

Per la prima volta nella storia dell’umanità, le nuove generazioni mostrano un quoziente di intelligenza inferiore a quello delle generazioni che le hanno precedute. Calano le facoltà mentali dei più giovani, aumenta il loro disagio psicologico. Ansia, stress, depressione, disturbi alimentari, autolesionismo, aggressività… I dati fanno paura e sono in crescita costante. È l’effetto di una vita trascorsa usando social, video, chat e videogiochi. Un uso che, stimolando il cervello a rilasciare il neurotrasmettitore della sensazione del piacere, non può che degenerare in abuso. Il Web come la cocaina, appunto.
Non lo dicono le vecchie zie, lo dicono gli esperti ascoltati dalla commissione Istruzione del Senato nell’ambito di un’indagine conoscitiva sul rapporto tra la tecnologia digitale e gli studenti. Forti dei propri studi e della propria esperienza diretta, psicologi, neurologi, psicoterapeuti, pedagogisti, sociologi, grafologi, linguisti ed esponenti delle forze dell’ordine hanno composto un puzzle allarmante: l’immagine di una generazione perduta. Sta a noi salvarla. Una relazione redatta utilizzando gli atti raccolti in questo volumetto è stata votata all’unanimità dalla VII Commissione del Senato. È un inizio, ma è anche un monito. Che nessuno possa dire, un giorno: «Io non sapevo».