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ANGELO D’ORSI
Gramsci. Una nuova biografia

04 maggio | 11,30
Aula Shakespeare Palazzo Ugolini – Polo Didattico Tucci 

intervengono
Francesca Chiarotto (Università di Torino, e Edizione Nazionale Scritti di A. Gramsci) e Alfredo Luzi 

introducono Carla Carotenuto, Michela Meschini 

in collaborazione con
Dipartimento Studi Umanistici – UNIMC

A ottant'anni dalla morte capire la vita e la vicenda intellettuale di Antonio Gramsci può ancora servire  per capire il mondo in cui viviamo, o per provare a rimetterlo in discussione
Angelo D’Orsi è nato a Pontecagnano Faiano (Salerno) nel 1947. Storico. Insegna Storia delle dottrine politiche nella facoltà di Scienze politiche dell’Università di Torino. Si è occupato di militarismo e pacifismo, di nazionalismo e di fascismo. Ha pubblicato numerosi saggi tra cui  Guernica, 1937. Le bombe, la barbarie, la menzogna (Donzelli), Il futurismo tra cultura e politica. Reazione o rivoluzione? (Salerno Editrice, 2009), 1989. Del come la storia è cambiata, ma in peggio (Ponte alle Grazie, 2009), L’Italia delle idee. Il pensiero politico in un secolo e mezzo di storia (Bruno Mondadori, 2011) e Gramsci. Una nuova biografia (Feltrinelli 2017). Spesso ospite di Agorà (Raitre) e ideatore del FestivalStoria è uno dei massimi esperti di Antonio Gramsci, collabora con l’Istituto Gramsci, sia nazionale sia piemontese, e con l’International Gramsci Society e ha ideato e dirige la Bibliografia gramsciana ragionata, prevista in tre volumi (il primo nel 2008). Nel 2009 ha fondato Historia Magistra, rivista di storia critica. Tiene anche un blog su MicroMega, dove scrive soprattutto di politica con cadenza pressoché mensile.
 Una nuova biografia di Antonio Gramsci, condotta alla luce delle acquisizioni documentali degli ultimi due decenni. Una biografia che è attenta soprattutto agli aspetti intellettuali e politici della complessa personalità di Gramsci, ma non trascura l'universo affettivo in cui si colloca la breve esistenza di questo personaggio. Il libro, diviso in quattro parti, ciascuna corrispondente a un ben preciso periodo della vita di Gramsci, si snoda secondo una narrazione lineare ma che mostra di volta in volta le riprese che Gramsci farà in epoche successive di spunti che lancia nei diversi periodi, tra la Sardegna natia e la Torino dove scoprirà la classe operaia e la grande industria, tra la militanza nel Psi e quella successiva nel Partito comunista che contribuirà a fondare, tra comunismo italiano e sovietico, tra Togliatti, Bordiga e Stalin, tra le sofferenze fisiche e quelle spirituali, tra le poche vittorie e le molte sconfitte... Il libro è rivolto tanto agli studiosi quanto a coloro che di Gramsci sanno a malapena il nome, in un tentativo di farlo conoscere agli uni e farlo rimeditare dagli altri, nella convinzione da cui l'Autore è animato che Gramsci sia oggi terribilmente inattuale (in quanto lontanissimo dai modelli dominanti dell'agire dei politici ma anche di quello degli intellettuali), ma nel contempo drammaticamente necessario.