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«Viaggiamo di più. Capiamo di meno. Mentre lo attraversiamo in velocità, il mondo ci disorienta. I leader brancolano nel buio. Fissano delle “linee rosse” che non capiscono. Forse perché non leggono. Quel che il mondo vuole dirci è spiegato nelle carte geografiche, e nella loro storia. Ma quelle studiate a scuola non bastano. Bisogna penetrare il loro significato nascosto, incrociare il paesaggio terrestre con le storie delle civiltà, dei popoli e degli imperi»

Federico Rampini non ha mai smesso di osservare il mondo e di raccontarne i suoi cambiamenti. Il suo ultimo libro, Le linee rosse (Mondadori) ripercorre i reportage che egli stesso ha realizzato in giro per il mondo e narra da un punto di vista geopolitico la storia e la geografia delle grandi potenze di oggi e dei paesi in via di sviluppo.

L’autore guida con le sue analisi cartografiche verso gli scenari del futuro prossimo. Le linee rosse è lo zibaldone dell’esperito rampiniano, nutrito di inchieste giornalistiche, documentato con studi di letteratura e ricerche etnografiche. Un viaggio intorno al mondo che conduce il lettore a riflettere sugli esiti futuri della globalizzazione: “Moriremo cinesi?” È possibile, grazie alle nuove “vie della seta”.
“Sta finendo l’Impero americano?” Forse sì, perché “l’Impero americano ha avuto come caratteristica originale proprio quel mix dove le idee valevano quanto la forza. Se tramonta il fascino delle idee, allora sì, il solo dispositivo militare può diventare troppo costoso, anacronistico, insostenibile ” spiega Rampini.  Da vero intellettuale della propria epoca, egli attua un giornalismo nuovo, un giornalismo sociale attento alle esigenze concrete del proprio pubblico. Racconta l’Italia così come la vedono dall’altra parte dell’oceano: “in tanti vorrebbero vivere come gli italiani ed esiste una globalizzazione dominata dall’Italia, solo che spesso non è l’Italia a goderne i benefici perché la pizza in Cina la esporta una catena americana. E questo è un dato su cui riflettere.” 

Per guardare dietro le apparenze e capire il mondo in cui viviamo, l’appuntamento con l’autore è domenica 6 maggio, ore 21.00, presso il Teatro Lauro Rossi.

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