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LOREDANA LIPPERINI
LUCA PAKAROV

MITI DI IERI E DI OGGI

“Nome non ha” e “Cesco e il grande tossico”

Due storie diverse che raccontano una “ricerca” , due luoghi abitati a farne da sfondo: i Sibillini con i propri miti e Macerata, prototipo di una sonnacchiosa provincia. I due autori, rispettivamente di “Nome non ha” e di “Cesco e il grande tossico” , dialogano sui loro nuovi romanzi.

al termine dell’incontro brindisi con gli autori

QUANDO

7 maggio | 12:00

DOVE

GALLERIA ANTICHI FORNI

COME

ingresso libero
senza prenotazione


Loredana Lipperini è giornalista e scrittrice. Collabora da molti anni con le pagine culturali de “la Repubblica” e de “Il Venerdì di Repubblica”. È una delle voci storiche di Radio Tre allaconduzione ella trasmissione Fahrenheit.  Dal 2004 ha un blog, www.lipperatura.it. Tra i suoi molti libri ricordiamo i suoi ultimi romanzi: “Nome non ha, cercando la sibilla” (Hacca edizioni),  “La Notte si avvicina”, “Magia Nera” e “L’arrivo di Saturno” editi da Bompiani. Da otto anni è la curatrice, insieme a Lucia Tancredi dello spin off invernale di Macerata Racconta: I giorni della merla.

Luca Pakarov scrittore e giornalista nato a Macerata nel 1977. Si è laureato in Filosofia, collabora con il Manifesto, ha scritto per Rolling Stone, CTRL magazine, Linus, il Tascabile e altre testate. Ha pubblicato reportage narrativi, raccolte di racconti e il libro-inchiesta La traccia seguente (Agenzia X, 2016). Si occupa di circo contemporaneo con la compagnia El Grito e collabora con il Montelago Celtic Festival.

Tre giovani donne partono per un viaggio: lasciano la città per capire chi sono e per dimenticare, almeno per un po’, amori, delusioni e problemi familiari. Quando la vecchia auto le tradisce, si ritrovano in un piccolo borgo al confine tra Umbria e Marche. Per fortuna incontrano Viola che le ospiterà per la notte e che permetterà loro, durante una cena ristoratrice, di ascoltare i racconti dei tanti amici che in quella casa in mezzo ai boschi passano abitualmente per una chiacchiera e un amaro. La ricerca della Sibilla condurrà il lettore alla scoperta dei luoghi abitati dalle sue storie e permetterà di conoscere meglio il territorio dei Monti Sibillini sia nella sua dimensione mitica che nella realtà attuale.

 

Luca Pakarov dipinge in questo suo esordio alla narrativa uno spaccato spietato della provincia italiana dei primi anni 2000 attraverso le avventure quasi picaresche di un gruppetto scalcagnato di tossici, con un sorriso sempre a fil di labbra e una capacità di scrittura alla John Fante.
Appena dimesso dall’ospedale con il naso maciullato per le percosse del suo spacciatore di riferimento, Cesco decide di darsi una ripulita e provare a stare lontano dai brutti giri. Nei brutti giri c’è ovviamente il suo spacciatore, il Grande Tossico detto GT, di cui è il protetto, la tetra casa sulla collina, le sue scorte di eroina e Garbo, con cui condivide la passione per la droga e la sudditanza a GT. Stare lontano dai guai non vuol dire rinunciare all’eroina, ma cercare di controllarla, fare tutto quello che un bravo tossico deve fare per essere riaccolto in seno alla società del consumo.
Intanto, nella casa in collina del GT, lo spaccio va avanti, i programmi di espansione sul mercato anche, tra periodi di magra e la concorrenza spietata di mafiosi e biafrani, ovvero un popolo senza nome di spacciatori maghrebini appostati sulle strade di campagna pronti a venderti roba tagliata male. A segnare la vita dei tre personaggi nella provincia sonnacchiosa, le dosi: le dosi mancate, quelle cercate, quelle centellinate, le dosi premio, le dosi in regalo, le dosi che traspirano dal corpo e danno l’odore di tossico. Il tempo è quello tra un buco e l’altro, ricorsivo, sempre uguale, la provincia è il panorama in cui la gente accumula cose per non vedere il vuoto e i minacciosi cambiamenti sociali che stanno per investirla. Così, se la scelta è tra le cose e la roba, Cesco, GT e Garbo non hanno dubbi.