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Intestazione-libro-del-mese-aprileIl libro proposto come “Il libro del mese” di aprile è “Stati di Grazia”  di Davide Orecchio, edito da Il Saggiatore. L’autore incontrerà i lettori il giorno 11 aprile alle ore 18,30 presso la Civica Enoteca Maceratese in C.so della repubblica, 51 a Macerata.

L’ingresso è libero senza prenotazione e al termine brinderemo con l’autore con un vino ispirato al libro.

I possessori della tessera dell’Associazione conTESTO possono acquistare il romanzo con lo sconto del 15% presentando la tessera nelle librerie Feltrinelli, Mondadori e La Bottega del Libro di Macerata.

L’AUTORE

OrecchioVive e lavora a Roma, dove è nato l’anno dello sbarco sulla Luna.  Scrittore emergente esordisce nel 2012 con libro, edito da (Gaffi), Città distrutte. Sei biografie infedeli. Una raccolta di racconti (o, semplicemente, storie) che ha vinto il premio Mondello Opera Italiana e SuperMondello 2012, il Premio Volponi 2012 ed è arrivata finalista al premio Napoli. nel 2014 pubblica con il Saggiatore il suo nuovo romanzo: Stati di grazia con il quale crea un universo di personaggi che vagabondano irrequieti nella storia tragica del Novecento, con un destino inevitabile evocato attraverso una lingua lucida e meravigliata, ipnotica e visionaria… . Come giornalista professionista lavora da 15 anni prevalentemente nei media digitali e web occupandosi di: cultura, lavoro ed  esteri. E` stato direttore di Rassegna.it  fino al 2014. Ha pubblicato racconti, testi, articoli e saggi su «Nazione Indiana» (il blog collettivo del quale è redattore), «pagina99», «Lo Straniero», «Nuovi Argomenti», «WATT», «Left», «il manifesto», «The American Reader», «Achab», «Reset», «Caffè Europa», «Dimensioni e problemi della ricerca storica», «Style Piccoli/Corriere della Sera».

Di questo romanzo hanno detto:

«La narrazione è trascinante, i personaggi vividi, squadernati ma rispettati e mai giudicati. Poi c’è la lingua. Sontuosa, tesissima, mai sciatta: il corpo, non il vestito del pensiero»
(Daniele Giglioli,Corriere della Sera)

«Un libro eccezionale. Una prosa che coinvolge e stordisce» (Giuseppe Genna)

«Questo è un libro che ricerca la grazia, che ha il coraggio di avere una rotta, ed è scritto da una delle penne più interessanti lette in questi anni» (Fabio Donalisio, Blow Up.)

«Stati di grazia si pone al centro della narrativa italiana contemporanea con tutto il suo imprevedibile equilibrio danzante di parole e storie» (Doppiozero)

«Davide Orecchio è uno scrittore profondamente tragico: egli mette delle singole vite “normali” al cospetto dei grandi drammi della Storia» (Andrea Tarabbia, L’Indice)

«Una lingua di straordinaria forza inventiva e poetica. Molti i personaggi (e i luoghi e le situazioni) che ti restano dentro» (Andrea Carraro, Il Messaggero)

«Davide Orecchio si rivela tra gli scrittori italiani più originali. Una storia che chi legge deve comporre usando granelli dimemoria e testimonianze sparsi nel romanzo»
(Frederika Randall, Internazionale) 

«Che Davide Orecchio fosse uno scrittore importante lo si era capito da subito»
(Andrea Caterini, Succedeoggi.it)

IL ROMANZO

libroNella Sicilia viscerale degli anni cinquanta il maestro di scuola trentenne Paride Sanchis vive
una quotidianità grigia, ordinaria, soffocante: una moglie ormai distante, una figlia impaurita dai continui sbalzi d’umore del padre, l’ennesimo allievo che abbandona la classe per lavorare al fianco dei genitori, nei campi o in miniera. Quando Bartolo, il suo alunno silenzioso che amava studiare, muore schiacciato da una roccia in una zolfara, Paride crolla e disperato acquista un biglietto per Buenos Aires facendo perdere le sue tracce. Ma non sarà lui a partire: con i documenti e il biglietto di Sanchis un altro uomo prende il mare, anche lui in cerca di salvezza e di una nuova vita. In Argentina, l’altro Paride trova la violenza della dittatura e la contestazione, si innamora di una donna, Ximena, poi la perde, trascinata in un centro di detenzione e torturata. Alle tragedie di queste vite rispondono altre voci, in movimento sulla tratta opposta: Matilde che fugge dal marito violento, sceglie la guerriglia, assalta una banca dopo essersi rifugiata da Arturo; Arturo, tipografo in Argentina e poi a Roma con Johnny, la protegge e non la dimentica anche quando l’abbandona per salvare la compagna Aurora; Aurora, che ha amato un medico, ha scelto l’esilio e ora ama Rosa; Johnny, giovane esule argentino con una moglie tedesca e un segreto vergognoso da nascondere. Le vite di Paride, Leonardo, Ximena, Rosa, Arturo, Diego, Aurora, Johnny, Matilde, dei loro amici, parenti, aguzzini si incardinano le une nelle altre e si snodano tra la Sicilia di metà Novecento, l’Argentina di Videla, la Roma degli anni settanta per poi concludersi, circolari, là dove tutto è cominciato.

 

 

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